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Tag: Coltivazione

Perché i limoni cadono?

Perché i piccoli frutti degli agrumi cadono?

Le nostre piante di agrumi hanno iniziato a fiorire, e si iniziano a intravedere i primi frutti piccolini. Siamo tutti felici di vedere i frutti che un giorno arriveranno a maturazione.

Ma a un certo punto, cosa succede? A un certo punto, questi piccoli frutti cadono, tutti in terra, senza un motivo apparente. Ho concimato, ho dato l’acqua, sono stato attento al sole e alla luce… eppure, i frutti sono caduti. Perché succede? Da cosa dipende?

Annate di carica e discarica

Le piante di agrumi – come molte altre piante da frutto – equilibrano la propria fruttificazione tramite un sistema naturale complesso, ancora oggi non del tutto chiaro. Questo fenomeno si manifesta con le cosiddette annate di carica e annate di scarica.

Cosa significa? In base alle condizioni climatiche e alle cure ricevute, una pianta può avere:

  • Annate di carica → produzione abbondante di frutti
  • Annate di scarica → ridotta o assente produzione di frutti

Ora parliamo della cascola, il fenomeno per cui la pianta espelle i propri frutti prima della maturazione.

Perché gli agrumi perdono i frutti?

Le cause possono essere diverse:

1. Condizioni climatiche avverse

  • Temporali improvvisi
  • Grandinate
  • Forte vento
  • Piogge intense

2. Carenze nutrizionali

  • Concimazione insufficiente o errata
  • Mancanza di nutrienti essenziali

Se la pianta non ha abbastanza energia, preferisce espellere i frutti piuttosto che portarli a maturazione.

3. Gestione dell’acqua

  • Troppa o troppo poca acqua
  • Ristagni idrici o siccità

I frutti sono la parte più delicata della pianta. Se gli equilibri si alterano, la pianta reagisce espellendoli.

4. Presenza di funghi o parassiti

  • Alcuni funghi possono compromettere la fruttificazione (più raro in estate).
  • Insetti come la tignola possono bucare i piccoli frutti, causando la loro caduta.

Cosa fare per evitare la cascola?

Premessa: evitare completamente la cascola è quasi impossibile, perché è un processo naturale di autoregolazione della pianta. Tuttavia, si possono seguire alcuni accorgimenti per ridurre il problema:

Gestione corretta dell’acqua → annaffiare solo quando il terriccio è asciutto, evitando ristagni.
Concimazione regolare → concimi granulari mensilmente o concimi liquidi più volte al mese.
Evitare l’eccessiva esposizione al sole → in estate, proteggere i frutti più delicati con mezz’ombra.

Questi piccoli accorgimenti possono aiutare a ridurre la cascola, anche se non eliminarla del tutto.

Il video di oggi finisce qui, spero di esservi stato utile! Come sempre, se avete domande, scriveteci!

Grazie, alla prossima! 👋

Rinvasare gli agrumi, trucchi e consigli

Il rinvaso di una pianta: quando è che dobbiamo farlo? Dobbiamo farlo quando la pianta ne ha necessità, ovvero, per esempio, quando abbiamo una pianta del genere. In questo caso abbiamo un cedro, un Cedro Maxima. Vedete come fa? C’è un pochino di vento e casca in terra. Non ha più un vaso adeguato alla chioma: la chioma è abbastanza grossa e non ha un vaso adeguato, quindi ha bisogno di essere rinvasata.

Un altro segnale che indica la necessità di rinvaso è quando bagnate la pianta. Se bagnate la mattina, per esempio alle 8 o alle 9, e poi a mezzogiorno o a metà giornata il terriccio è già asciutto, significa che ha bisogno di essere rinvasata. Ha un apparato radicale abbastanza forte e pieno, che assorbe velocemente l’acqua e non arriva alla sera, per cui la pianta ha bisogno di essere rinvasata.

Allora, per rinvasarla abbiamo bisogno di un vaso un pochino più grande. Molti ci chiedono quale sia la dimensione giusta per rinvasare la pianta. Vedete? Il nuovo vaso ha una dimensione leggermente più grande del precedente, ma non enorme. È sempre consigliato aumentare la dimensione piano piano.

Perché? Perché se, per esempio, abbiamo un vaso di 25 cm di diametro e lo mettiamo in un vaso di 50-60 cm, la pianta prima cercherà di riempire il vaso con le radici, per cui la vegetazione ne risentirà, rimanendo ferma, e il terriccio rimarrà troppo umido e bagnato. La pianta non starà bene. Bisogna quindi aumentare la dimensione del vaso gradualmente.

Se invece mettiamo il vaso direttamente dentro un altro vaso più grande, il terriccio intorno non influirà immediatamente sull’apparato radicale. Tuttavia, la pianta emetterà radici dai fori di drenaggio e cercherà umidità per conto suo. Questo potrebbe essere un vantaggio, ma ci si ritroverebbe con un vaso di plastica dentro un altro vaso di plastica, il che non è ideale.

Il vaso in cotto è il top, ma va bene anche la plastica. Nella plastica, però, il sole pomeridiano scalda tantissimo e le radici che si trovano vicino ai bordi possono scottarsi. Tuttavia, con un apparato radicale ben sviluppato, anche se alcune radici periferiche si danneggiano, la pianta non soffrirà troppo.

Il terriccio consigliato

Il terriccio che vi consigliamo è composto da diversi elementi. Ecco gli ingredienti che abbiamo preparato:

  • Torba bionda: usiamo circa 6 litri.
  • Terra di campo: circa il 10%. È una terra normale, come la trovate in natura.
  • Materiale drenante: abbiamo della pomice, sia più grossa che più fine. È possibile usare anche lapillo vulcanico, argilla espansa o sabbia. L’importante è che aiuti il drenaggio.

Nel nostro caso, aggiungiamo circa il 30-40% di materiale drenante in volume, perché più ce n’è, meglio la pianta respira e meglio drena l’acqua. Se il terriccio risulta troppo leggero, possiamo aggiungere un po’ di terra di campo, che lo rende più corposo e trattiene meglio le sostanze nutritive.

Se non potete preparare il terriccio da soli, esistono terricci già pronti in vendita presso agrarie e consorzi. Quando acquistate un terriccio, assicuratevi che abbia queste caratteristiche:

  • Una buona percentuale di materiale drenante.
  • Una composizione equilibrata, che non sia né troppo acida né troppo leggera.

La torba, ad esempio, ha un pH basso, tra 3 e 4. Il pH ideale per gli agrumi si aggira tra 5.5 e 6.5. Se prendete una torba con pH 4 e ci aggiungete pomice e un po’ di terra, il pH si alza automaticamente al valore corretto.

Il rinvaso

Ora passiamo al rinvaso vero e proprio. Abbiamo un vaso da 25 cm e lo trasferiamo in uno da 35 cm. Questa misura è adeguata. Inseriamo un terriccio già drenato con pomice e posizioniamo la pianta all’altezza giusta. Se è troppo alta, togliamo un po’ di terriccio dal fondo.

È consigliabile aggiungere materiale drenante anche sul fondo del vaso, ma se il terriccio è già ben miscelato con pomice e argilla, si può evitare.

A questo punto, stringiamo bene la terra attorno alle radici, anche aiutandoci con un bastoncino, facendo attenzione a non spezzarle. Ora il rinvaso è completato e per due anni non dovrete preoccuparvene.

Cosa fare dopo il rinvaso

Ora che Maurizio ha rinvasato la nostra piantina, dobbiamo occuparci di alcune cose:

  1. Annaffiare. Le radici hanno bisogno di stimoli per ripartire, e l’acqua aiuta questo processo. È importante mantenere il terriccio ben umido.
  2. Potatura. La pianta è molto vegetata, quindi è il caso di darle una leggera spuntatina.

Abbiamo qui una pianta che ha sviluppato troppa vegetazione. Cosa facciamo? Possiamo intervenire con diverse potature. Io consiglio di dare una leggera spuntatina ai rami che hanno vegetato eccessivamente e che deformano la chioma. Ad esempio, potrei tagliare qui per ridarle una forma armoniosa, senza stravolgere la struttura della pianta.

Eliminiamo anche i rametti secchi alla base, tagliandoli dove inizia il secco. In questo modo, diamo una leggera rifinitura per mantenere la forma equilibrata.

Adesso la nostra pianta è pronta per affrontare un nuovo anno, forse anche due, come diceva Maurizio.

3 consigli per riparare gli agrumi dal freddo

È arrivato il freddo, è arrivata la pioggia, è arrivato anche il momento di coprire le nostre piantine!

Avevamo già fatto un video, in realtà, dove vi spiegavo come tenere gli agrumi d’inverno. Se volete rivederlo, lo trovate qua in alto a destra. Lì vi spiego le principali nozioni per proteggere una pianta durante l’inverno.

In questo video, invece, vi spiegherò in modo più pratico qualche accorgimento utile per tenere gli agrumi al riparo dal freddo.

Se già avete una struttura, una piccola serra o qualsiasi spazio dove riparate i vostri agrumi, va benissimo! L’importante è che la temperatura non scenda al di sotto degli zero gradi.

Fino a 0°C gli agrumi non hanno problemi. Se vedete che la temperatura scende sotto lo zero per uno o due giorni, non è un grosso problema. Tuttavia, se il freddo persiste e scende ulteriormente, ad esempio a -3°C o -4°C per un periodo prolungato, vi consiglio di utilizzare delle piccole stufette che aiutino a mantenere la temperatura ottimale nella serra.

Una stufetta potrebbe essere, per esempio, quella che vi mostro adesso, ma ne esistono tantissimi modelli facilmente reperibili, anche su Amazon.

Ora voglio parlarvi di un’alternativa pratica al famosissimo TNT (tessuto non tessuto), di cui ho già parlato nel video precedente. Il tessuto non tessuto è un materiale leggero che aiuta a proteggere la pianta in caso di brinate o di un lieve abbassamento della temperatura di 2-3 gradi, ma in condizioni di freddo intenso non è molto efficace.

Oggi vi propongo un’alternativa: utilizzare una coperta! Può essere di pile, stoffa, lana… qualsiasi coperta che non usate più. Coprendo la chioma della pianta con una coperta, proprio come si fa con il tessuto non tessuto, otterrete un isolamento termico molto più efficace, evitando che la temperatura scenda troppo.

Se anche la coperta non dovesse bastare, vi consiglio di utilizzare delle lampade a calore. Queste lampade, facilmente reperibili anche su Amazon (vi lascerò il link in descrizione), emanano calore e possono salvare la chioma della pianta, evitando che la temperatura si abbassi troppo.

Ora vi mostro come utilizzare la nostra bellissima coperta, pulita e brillante, che altrimenti sarebbe finita nel cestino, per proteggere la pianta.

Abbiamo qui un paletto di legno (può essere anche una canna, un tubo di alluminio o qualsiasi supporto adatto) a cui andiamo ad attaccare la coperta con delle mollette. Dopo averla avvolta, è arrivato il momento di coprire la pianta.

Immaginate di avere un giardino o un balcone: in questo caso, abbiamo una piantina a spalliera, ma potrebbe essere anche un albero in vaso o una pianta di qualsiasi dimensione. Andiamo semplicemente a mettere la nostra coperta, avvolgendola bene attorno alla pianta.

Questa soluzione ha un grande vantaggio: la coperta può essere messa e tolta a piacimento! A differenza del tessuto non tessuto, che deve rimanere sulla pianta per tutto l’inverno, la coperta può essere utilizzata solo di notte, quando è previsto molto freddo, e rimossa la mattina successiva.

Grazie a tutti per aver visto il nostro video! Alla prossima! 😊

Innesto a penna

Andiamo a vedere un innesto che noi normalmente facciamo nel nostro vivaio, è l’innesto per approssimazione. Lo facciamo con il portainnesto, in questo caso è il carrizo. Lo puliamo e lo prepariamo per essere innestato a questa altezza qui.

Prendiamo il coltello da innesto e facciamo un taglio così, dall’esterno verso l’interno, circa un centimetro o due centimetri, e si apre un pochino. Facciamo un taglio netto e dritto. Poi abbiamo preparato preventivamente delle marze con quattro occhi, cinque occhi. Uno, due, tre, cinque occhi di circa 10 cm e prepariamo la marza. La ritagliamo anche questa da così, un taglio dall’esterno verso il fondo della marza, dritto, abbastanza dritto senza essere convesso nel cocco, ma insomma.

Dall’altra parte facciamo la zeppa. Così, ambecco di farina. Si dovrebbe vedere bene, io questo ammazza. Qui si va a inserire nel taglio che abbiamo fatto sul portainnesto. Così, non ci deve essere aria, possibilmente, e la buccia della marza dovrebbe coincidere con la buccia del portainnesto. Andiamo a legare usando dei elastici, che si chiamano flexiban, in maniera da tenere ben salda la marza al portainnesto.

Ecco, questo è pronto. Ora non lo teniamo dentro un bancale sotto coibentato con del nylon, dove l’umidità rimane costante per tanto tempo. Se uno a casa vuole provare a farlo e non ha una serra, può provare a fare così: taglia un pochino la chioma del portainnesto e con un sacchetto di plastica lo va a coibentare, perché così il testa e lo ferma alla base del fusto, sempre con l’elastico. Lo teniamo dentro per circa 15-20 giorni.

Dopo circa 15-20 giorni, uno lo può aprire e vedere se è ancora verde. Se è ancora verde, significa che ha preso. Dopo, lo lascia libero all’aperto e in primavera la marza partirà, la vegetazione partirà.

Innesto a Scudetto o a Gemma o a Occhio

Per eseguire l’ Innesto a scudetto in maniera perfetta, c’è bisogno che la pianta presa in considerazione, goda di un’ ottima vegetazione (sia il portainnesto che il nesto devono trovarsi in condizioni ottimali), in gergo “devono dare la buccia”.

Prepariamo il nostro scudetto o gemma , prelevandolo da una pianta che sarà considerata Madre . Scegliamo una bella gemma e togliamo la foglia staccandola dal picciolo facendo attenzione di non intaccare la gemma stessa. Prendiamo il coltello e facciamo un taglio orizzontale di circa 1 cm appena sopra la gemma . Dopodichè, utilizzando il coltello ,(prima dall’estremità destra e poi dall’estremità sinistra del taglio orizzontale) , dobbiamo scendere sotto la gemma di circa 1,5-2 cm creando, tramite l’ incisione una sorta di scudetto.

Se la pianta si trova nelle condizioni ottimali, questo  scudetto si staccherà benissimo.

Procediamo sul portainnesto eseguendo  un taglio orizzontale di circa 1-1,5 cm poi  subito a partire dal centro di questo, un taglio verticale sempre di 1- 1,5 cm.,

Allarghiamo questo taglio in modo da far posto per inserire il nostro scudetto. Inseriamolo e leghiamolo bene con rafia lasciando libera ovviamente la gemma che dovrà vegetare.

L’innesto è pronto . Le misure dei tagli che abbiamo indicato possono variare in relazione alla grandezza del portainnesto e del nesto.

Il periodo ottimale per eseguire ciò è sempre compreso attorno al mese di Maggio oppure dal 15 di Agosto fino al 15 Settembre.

Propagazione per Margotta

La propagazione per margotta degli agrumi ha lo stesso principio della talea , cambia solo la metodologia.

Bisogna scegliere un bel ramo molto vigoroso possibilmente un pò ramificato sulla pianta madre e inciderlo togliendo un anello di buccia  . In prossimità di questa incisione, creare un panetto di torba molto umido che verrà sigillato sul ramo mediante un sacchetto possibilmente non trasparente.

Dopo 40 giorni circa , dall’incisione fatta  saranno nate delle radici che permetteranno di poter tagliare il ramo sotto il sacchetto  precedentemente sigillato  con il panetto di torba.

Si toglie il sacchetto e si pianta la nuova piantina in un vaso  .

Il periodo giusto per eseguire questa pratica va da Maggio ad Agosto.

Attenzione , non tutte le varietà si possono propagare per margotta.

Contattateci per conoscere meglio le varietà più idonee.

Propagazione per Talea

La Propagazione degli agrumi per talea è il metodo più semplice .

A casa , tutti possono provare a moltiplicare gli agrumi con questo metodo.

Di seguito indichiamo i consigli per eseguire con correttezza questa pratica.

Innanzitutto bisogna costruire una piccola serra e fare in modo di ombreggiarla in modo che il sole non entri direttamente, poi fare attenzione che sia ermetica.

Preparare una talea , formata da una porzione di ramo con 4-5 occhi  provvista di  due  tre foglie e dopo averla ormonata con ormone specifico piantarla in un vasetto con un substrato torboso umido.

Tenere costantemente umida la superficie delle foglie per circa 20- 30 giorni.

Successivamente la vostra talea dapprima formerà un callo alla base e successivamente emetterà delle radici. La nuova pianta è pronta.

Il periodo per fare ciò va da maggio a agosto.

Attenzione , non tutte le varietà  possono essere riprodotte in questo modo.

Contattateci per conoscere le varietà più idonee.