Cedro mano di buddha a fiore rosa
LA PIANTA
Il Cedro Mano di Buddha tende a fare dei rami lunghi che lignificando velocemente, sono soggetti alla caduta delle foglie in inverno, ma se potati spesso, questo fenomeno si riduce drasticamente.
Da lontano il Cedro Mano di Buddha è talvolta scambiato per un peperoncino, c’è chi dice assomigli ad un polpo.
Qualcuno dice che somigli ad una mano, altri pensano che sia soltanto una malformazione del Limone.
Già dalla fioritura sono evidenti le deformazioni del piccolo frutto, e con il crescere diventano sempre più evidenti i rugosi prolungamenti che assomigliano a delle dita.
Questa varietà possiede le proprie “radici” in Indocina, fino a quando è stata importata in Italia, più precisamente a Firenze, dalla famiglia dei Medici.
Sembra che in Cina esistano moltissime varietà di Mano di Buddha (molte selezioni) che cambiano in base alla dimensione, forma e colore!
Per la religione Buddista è considerato un frutto da essere donato per ringraziamento, un agrume quindi sacro!
In Cina infatti, il nome “Fo-Shou“, scritto nei caratteri cinesi, simboleggia proprio fortuna, longevità e felicità!
In Giappone, chiamato “Bushukan” è considerato un frutto portafortuna e viene regalato di solito a capodanno.
ILGUSTO
Il frutto è di medio grande pezzatura ed è squisitamente profumato.
QUANDO MATURA E QUANDO FIORISCE
La fioritura principale è quella di primavera, ma rifiorisce molto bene durante tutto l’arco dell’anno, per cui sulla pianta si ritrovano spesso contemporaneamente frutti maturi, frutti verdi grandi e piccoli e fiori.
COME UTILIZZARLO?
Il mano di Buddha a maturazione raggiunge un colore giallo carico, la scorza è rugosa e ricca di oli essenziali, mentre all’interno è formato da un bianco albedo molto dolce e dunque molto buono da mangiare, ovviamente utilizzabile da candire, per produrre ottime scorze e dolci di qualità. Si consiglia di candirlo ma anche di consumarlo fresco in insalate.
RESISTENZA AL FREDDO
Per quanto riguarda la resistenza al freddo, ci basiamo su quelle che sono state le nostre prove.
In ambiente riparato (nelle nostre serre) ha resistito fino a una temperatura di -5
Per quanto riguarda la coltivazione, questa varietà necessita le stesse cure di un limone classico!
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