Rinvasare gli agrumi, trucchi e consigli
Il rinvaso di una pianta: quando è che dobbiamo farlo? Dobbiamo farlo quando la pianta ne ha necessità, ovvero, per esempio, quando abbiamo una pianta del genere. In questo caso abbiamo un cedro, un Cedro Maxima. Vedete come fa? C’è un pochino di vento e casca in terra. Non ha più un vaso adeguato alla chioma: la chioma è abbastanza grossa e non ha un vaso adeguato, quindi ha bisogno di essere rinvasata.
Un altro segnale che indica la necessità di rinvaso è quando bagnate la pianta. Se bagnate la mattina, per esempio alle 8 o alle 9, e poi a mezzogiorno o a metà giornata il terriccio è già asciutto, significa che ha bisogno di essere rinvasata. Ha un apparato radicale abbastanza forte e pieno, che assorbe velocemente l’acqua e non arriva alla sera, per cui la pianta ha bisogno di essere rinvasata.
Allora, per rinvasarla abbiamo bisogno di un vaso un pochino più grande. Molti ci chiedono quale sia la dimensione giusta per rinvasare la pianta. Vedete? Il nuovo vaso ha una dimensione leggermente più grande del precedente, ma non enorme. È sempre consigliato aumentare la dimensione piano piano.
Perché? Perché se, per esempio, abbiamo un vaso di 25 cm di diametro e lo mettiamo in un vaso di 50-60 cm, la pianta prima cercherà di riempire il vaso con le radici, per cui la vegetazione ne risentirà, rimanendo ferma, e il terriccio rimarrà troppo umido e bagnato. La pianta non starà bene. Bisogna quindi aumentare la dimensione del vaso gradualmente.
Se invece mettiamo il vaso direttamente dentro un altro vaso più grande, il terriccio intorno non influirà immediatamente sull’apparato radicale. Tuttavia, la pianta emetterà radici dai fori di drenaggio e cercherà umidità per conto suo. Questo potrebbe essere un vantaggio, ma ci si ritroverebbe con un vaso di plastica dentro un altro vaso di plastica, il che non è ideale.
Il vaso in cotto è il top, ma va bene anche la plastica. Nella plastica, però, il sole pomeridiano scalda tantissimo e le radici che si trovano vicino ai bordi possono scottarsi. Tuttavia, con un apparato radicale ben sviluppato, anche se alcune radici periferiche si danneggiano, la pianta non soffrirà troppo.
Il terriccio consigliato
Il terriccio che vi consigliamo è composto da diversi elementi. Ecco gli ingredienti che abbiamo preparato:
- Torba bionda: usiamo circa 6 litri.
- Terra di campo: circa il 10%. È una terra normale, come la trovate in natura.
- Materiale drenante: abbiamo della pomice, sia più grossa che più fine. È possibile usare anche lapillo vulcanico, argilla espansa o sabbia. L’importante è che aiuti il drenaggio.
Nel nostro caso, aggiungiamo circa il 30-40% di materiale drenante in volume, perché più ce n’è, meglio la pianta respira e meglio drena l’acqua. Se il terriccio risulta troppo leggero, possiamo aggiungere un po’ di terra di campo, che lo rende più corposo e trattiene meglio le sostanze nutritive.
Se non potete preparare il terriccio da soli, esistono terricci già pronti in vendita presso agrarie e consorzi. Quando acquistate un terriccio, assicuratevi che abbia queste caratteristiche:
- Una buona percentuale di materiale drenante.
- Una composizione equilibrata, che non sia né troppo acida né troppo leggera.
La torba, ad esempio, ha un pH basso, tra 3 e 4. Il pH ideale per gli agrumi si aggira tra 5.5 e 6.5. Se prendete una torba con pH 4 e ci aggiungete pomice e un po’ di terra, il pH si alza automaticamente al valore corretto.
Il rinvaso
Ora passiamo al rinvaso vero e proprio. Abbiamo un vaso da 25 cm e lo trasferiamo in uno da 35 cm. Questa misura è adeguata. Inseriamo un terriccio già drenato con pomice e posizioniamo la pianta all’altezza giusta. Se è troppo alta, togliamo un po’ di terriccio dal fondo.
È consigliabile aggiungere materiale drenante anche sul fondo del vaso, ma se il terriccio è già ben miscelato con pomice e argilla, si può evitare.
A questo punto, stringiamo bene la terra attorno alle radici, anche aiutandoci con un bastoncino, facendo attenzione a non spezzarle. Ora il rinvaso è completato e per due anni non dovrete preoccuparvene.
Cosa fare dopo il rinvaso
Ora che Maurizio ha rinvasato la nostra piantina, dobbiamo occuparci di alcune cose:
- Annaffiare. Le radici hanno bisogno di stimoli per ripartire, e l’acqua aiuta questo processo. È importante mantenere il terriccio ben umido.
- Potatura. La pianta è molto vegetata, quindi è il caso di darle una leggera spuntatina.
Abbiamo qui una pianta che ha sviluppato troppa vegetazione. Cosa facciamo? Possiamo intervenire con diverse potature. Io consiglio di dare una leggera spuntatina ai rami che hanno vegetato eccessivamente e che deformano la chioma. Ad esempio, potrei tagliare qui per ridarle una forma armoniosa, senza stravolgere la struttura della pianta.
Eliminiamo anche i rametti secchi alla base, tagliandoli dove inizia il secco. In questo modo, diamo una leggera rifinitura per mantenere la forma equilibrata.
Adesso la nostra pianta è pronta per affrontare un nuovo anno, forse anche due, come diceva Maurizio.